sabato 28 dicembre 2013

Avvoltoi dello stress - Parte Prima.

Quando sei incinta ti dicono di rilassarti e riposare, perché è essenziale per questo periodo e perché, dopo il parto, passerai un'esistenza in tensione aspettando il pianto del bambino come si aspetta la consegna dei bidoni del porta a porta quando sai già che non capirai dove cazzo metterli, quei maledetti piatti di plastica.
Qualsiasi pregnancy tip di Pinterest scriverà in bella grafia "Rest and sleep, that's essential."
Quindi penserai me lo lasceranno fare, finalmente! Nove mesi in una quasi troppo longeva vita in cui posso anche passare la giornata a guardarmi la patata e farmi le treccine sui peli delle braccia senza che nessuno abbia niente da ridire! Finalmente avranno capito che è da un po' che mi sveglio già stanca perché dormire tutta la notte è del tutto utopistico, o che ogni movimento mi crea un cigolio preoccupante in qualche parte del corpo.
BULLSHIT. Te lo stanno dicendo per sentirsi meno in colpa rispetto a tutto quello che ti spiattelleranno addosso dopo quella sentenza. Vorrei analizzare le categorie di persone che mi hanno provocato orticaria prenatale negli ultimi cinque mesi, e probabilmente mi servirà più di un post: non ho ancora capito, sinceramente, se sia io ad essere particolarmente circondata di avvoltoi svangaminchia o se sia una condizione comune a tutte, anche se in modi diversi ed imprevedibili. Avevo anche richiesto a Babbo Natale se nel 2014 mi poteva trasferire su una rupe molto alta insieme al mio ragazzo e alla gatta, con solo un dragone alato come mezzo di comunicazione / trasporto / difesa. Poi la gatta si è ammalata e ho dovuto cambiare il desiderio, mannaggia.
Mi accingo dunque all'analisi dei primi fra tutti, sperando di non risultare troppo prolissa: per oggi parlerò dei Dottori.

CATEGORIA A - I DOTTORI.
Parlo direttamente al plurale, poiché per mia sfortuna ho avuto delle complicazioni che mi hanno costretta a vederne più di uno. Non partivo certo fiduciosa, visto il mio astio di base per la categoria in sé: i medicinali mi hanno sempre fatto più male che bene, credo fermamente nella Melaleuca Alternifolia, disdegno il paracetamolo e prima di settembre non avevo neanche mai prenotato il medico di base con la residenza nuova. Grazie a Dio la seconda ginecologa che mi è stata assegnata è una persona pratica, risoluta e comprensiva, la vedo volentieri e mi dispiace riferirmi in parte anche a lei in questo paragrafo - tuttavia, la sua professione in quanto tale fa sì che io esca dal suo ambulatorio sepolta da plichi di fogli, prescrizioni e fascicoli di raccomandazioni sulla toxoplasmosi forniti dal'USL. Oh, la toxoplasmosi. Come già accennato, ho una gatta, e questo è stata la prima inesauribile fonte di terrorismo psicologico: ce l'avevo da una settimana quando ho scoperto di essere incinta, ed essendo un'adorabile trovatella chissà quali orde di batteri e virus avrebbe potuto trasportare. Non mi dilungherò su questa baggianata del dover abbandonare cani e gatti quando in casa arriva un neonato, perché ci ha già pensato la clinica veterinaria a cui mi rivolgo, e non li ringrazierò mai abbastanza per avermi permesso di zittire ogni brutto consiglio riguardo a questo argomento ( ci tornerò su anche in altre categorie, statene certi ).
Dicevo, oltre ai fascicoli informativi, ci sono un mucchio di cose da prenotare e visite da fare. Il sito web del Centro Unico Prenotazioni di Treviso, purtroppo, ha un problema relazionale con il mondo e nove volte su dieci qualcosa non va come dovrebbe: quindi, se si vogliono evitare ulteriori sbattimenti non necessari, è meglio andarci direttamente di persona. Ciò significa superare la marmaglia geriatrica imbambolata davanti al touch screen che consegna i bigliettini per il turno, sentire i loro "Ooooh" di stupore quando premi il pulsante giusto e ricevi il suddetto bigliettino, sul quale è stampato il numero 134 mentre dallo schermo viene chiamato il numero 15. Certo, se una ha tempo non è poi questo gran problema aspettare - ma si dia il caso che fino a due settimane fa io lavorassi ancora dalle otto alle dodici ore al giorno, quindi il mio stato meditativo di attesa veniva continuamente interrotto dalle chiamate del capo e dei colleghi richiedenti files inesistenti nel mio computer in ufficio. Però che vuoi che sia, è solo l'inizio, un piccolo sforzo.
Ed in effetti questo è il meno. C'è lo spauracchio cosmico verso un'infinità di meravigliosi e buonissimi alimenti che dovrai dimenticarti per nove mesi o più, anche se finora non ti hanno mai fatto alcun male ( salvo indigestioni ). C'è la sfilza di primi esami e la paura degli aghi da superare pensando "brioche al farro con marmellata, brioche alla marmellata con farro, farroche con brarmellata e marroddio lacciemostatici aghi sangue morirò nei prossimi otto secondi", poi risulta che sei recettiva alla toxo quindi sai che devi tornare a fare quel prelievo ogni dannato mese finché non partorisci e forse anche oltre; le ecografie da prenotare sei anni prima, perché altrimenti rischi di farle ad Oderzo ed è già tanto se non ti perdi per arrivare all'imbocco dell'autostrada, e le visite ginecologiche al Consultorio ( rinominato Antro delle Streghe per la sua apparenza lugubre e diroccata, oltre al sospetto che la segretaria possa mettere dei bambini in un forno e mangiarli di tanto in tanto ) ubicato in una strada trafficata e senza parcheggio alcuno se non in sosta vietata. Poi viene fuori dall'anamnesi del paziente che ci sono stati letalissimi tumori in famiglia, quindi prenota anche il senologo che non si sa mai, e vai di Pap Test che se sei in gravidanza risulta irregolare comunque e quindi non serve a un cazzo, ma fallo lo stesso così ci togliamo il pensiero.
Ora rilassati e respira profondamente, perché non è finita. Se emergesse dagli esami del TSH che la tua tiroide non funziona esattamente come dovrebbe, sarebbe un evento del tutto normale nella tua condizione - ma non credere di poter tralasciare la faccenda, intanto devi recarti dall'endocrinologa più antipatica del mondo ( Scrubs mi aveva creato false aspettative su questa branca ) che ti tratta come un'eroinomane dopo che le hai detto che, ogni tanto fumi ancora qualche sigaretta perché sei un tantino stressata, e si sente autorizzata a non spiegarti assolutamente nulla del problema ghiandolare che ti affligge, limitandosi solamente a raddoppiare la dose del farmaco che già stai prendendo e farti prenotare altre due visite inerenti.
E ti ripetono che tutto questo rientra nella normalità, quindi immagina se dovesse capitare qualcosa di extra.
Come un batterio.
Un piccolo, inutile batterio che in quel momento passava di lì, e ha deciso di parassitare questo corpo debilitato per qualche tempo.
" Le prescrivo questo antibiotico, l'unico che si può prendere in gravidanza. Si chiama Augmentin e le pastiglie sono grandi come un'anguria, se le inghiotte in una volta è ovviamente meglio. Dev'essere preso ogni otto ore e distanziato di almeno un paio d'ore dal farmaco per la tiroide che prende la mattina ".
Già. Farmaco per la tiroide che va preso appena svegli ed a digiuno, dopodiché devi aspettare almeno quaranta minuti prima che venga assorbito solo per fare colazione. Quindi, inserendo questo in una tabella di marcia / calendario antibiotico che comprende anche gli antibiotici felini per la gatta ammalata di cui ho parlato ad inizio post ( perché OVVIAMENTE non potevano capitare in due momenti diversi ), che risultato grafico avremmo trasportato su un comodo foglio a quadretti da appendere in cucina?



Già. Per fortuna, almeno il mio antibiotico è finito ieri. Rimangono quelli del gatto, le vitamine e il farmaco per la tiroide, ma almeno è una quantità adattabile ad una giornata umana. Posso quindi permettermi di guardare un po' meno quest'orrenda tabella ed evitare dunque di deprimermi appena sveglia: rimando solo il tutto di qualche ora, quando dovrò riordinare l'ultimo plico di carte che affolla il mio cassetto - quello in cui una volta tenevo la bigiotteria e le cartine.

" Però mi raccomando signorina, è molto importante che lei riposi, altrimenti le si alza la pressione ".


venerdì 27 dicembre 2013

..quest'anno ho battuto il mio personale record di negligenza: ho aperto un blog, scritto un solo post, e mai più poi mi sono messa d'impegno per scriverci qualcosa. La sedicenne nerd e occhialuta che aggiornava pazientemente ogni notte le sue mille pagine online non sarebbe stata fiera di me, lo ammetto.
Ma stavolta - stavolta! - ho una valida attenuante.
Nell'ultimo anno sono stata imprigionata da un lavoro succhia-vita, che mi aveva gradualmente resa un robot esecutivo da Photoshop ed Illustrator e aveva cancellato pazientemente ogni argomento gradevole dalla mia vita. Non avevo più niente di cui parlare nella mia reale esistenza, figuriamoci riuscire a scrivere un blog.
Ma qualcuno è arrivato a salvarmi, come nei migliori copioni.
Sono rimasta incinta alla fine di quest'estate, durante una vacanza rilassante alla " perquestanno noncambiare stessaspiaggiastessomare " in quel di Eraclea - che a ventiquattro anni dovrebbe essere considerato una noia mortale come posto in cui passare le uniche settimane di vacanza, ma io come al solito faccio eccezione. Non perché sono unica ed irripetibile e speciale e blablabla, ma perché sono vecchia dentro - in senso buono: salvo qualche anno di follia post liceo, sono sempre stata quella che si addormenta sui divanetti della discoteca durante il deejay d'apertura, non so se mi spiego. Probabilmente il cosmo ha deciso di inviarmi un bebé sapendo di darmi anche una buona scusa per rispondere "Nnooo, non posso venire a quella festa illegale oltre le Alpi in un posto sperduto dove però tutti balleranno sul ghiaccio e poi collasseranno, sai ho la bambina". Ok, ora l'ho esagerata, in realtà sarò ben contenta di rispondere così anche per respingere un semplice invito ad una serata in un bar dietro casa - e la cosa migliore è che ho la netta sensazione che il papà della suddetta bambina utilizzerà la stessa scusa per lo stesso motivo.
Ah certo, il papà c'è, ed io sono una persona estremamente fortunata: è il ragazzo più bello di tutti, quello che a sedici anni guardavi da lontano - cioè da dietro il suo gruppo di fan urlanti lanciareggiseni - mentre lui non ti si filava perché eri bruttina e con l'apparecchio, ma poi un giorno da più grandi vi rincontrate e lui decide che forse è con te che potrebbe passare il resto della sua vita. La sto esagerando di nuovo, ovviamente non è andato tutto così liscio e perfetto, ma è  la parte più importante della faccenda - cioè quella che porta al persemprefeliciecontenti.
Detta così sembra un quadretto idilliaco, ma non ho ricominciato a scrivere solo per celebrare le cose migliori della mia vita - rischiando peraltro di diventare irritante -, bensì per un mucchio di altri motivi:
#1 Quando sei incinta ti dicono che sarebbe meglio scrivere un diario per ricordarti di tutto, nei primi anni del bambino anche, e non riesco a decidermi su che diario cartaceo prendere (sono una perfezionista nella scelta di queste cose, è un vero dramma).
#2  Da quando sono incinta gli argomenti sono notevolmente aumentati, quindi riesco di nuovo ad intrattenere delle conversazioni (e il mio utero non è l'unico tema, giuro).
#3  Ho mollato il lavoro succhia-vita di cui sopra, quindi avrò molto più tempo - almeno fino a maggio, quando è prevista la nascita. Poi, cheddiomelamandibbuona.
#4 ( ultimo ma non meno importante ) ...il quadretto non è così idilliaco come sembra: nei primi mesi di gravidanza ho dovuto affrontare innumerevoli tipologie di stress, ed alcune hanno delle ripercussioni tutt'ora sul mio fisico e sul mio stato mentale; spesso e volentieri ho sentito il bisogno di sfogarmi, ma nemmeno il disegno poteva aiutarmi (non riesco più a disegnare cose "arrabbiate", solo fiorellini ed orsetti). Così, l'unica consolazione era mettersi a leggere storie altrui da blog e articoli pinnati vari ed eventuali, chiaramente negli unici ritagli di tempo disponibili (la coda per prenotare gli esami, la coda per il medico, la coda per il consultorio, la coda per la coda dell'inps, meno male che in tutti questi posti esiste il wi-fi - che un giorno ci farà mutare tutti in mostri verdi gibollosi, ma ora come ora fa trascorrere il tempo). Ho quindi deciso di scrivere i miei personalissimi pregnancy tips, se mai a qualcuno dovessero servire.
In fondo sono una mamma giovane, non so cucinare, sono disordinata e ho ancora i buchi dei piercing. Come può il mio pensiero non servire all'universo intero? Impossibile.