mercoledì 26 marzo 2014

Lista di Persone Meravigliose da Incontrare Durante la Gravidanza

Buongiorno blog, so di essere assente da più di un mese. Tra le mille vicessitudini finora descritte, si è aggiunta una ciliegina sulla torta - che più che una ciliegina è un melone e la torta l'ha spappolata di brutto: il preziosissimo aiuto finanziario che avevo la fortuna di ricevere da mio padre è venuto meno causa incassi mancati, e ho dovuto trovare un altro modo di racimolare un minimo di fondo monetario di sopravvivenza, leggi accettare un progetto di lavoro da casa che ha occupato gran parte del mio tempo fino alla scorsa settimana. Ho quindi accantonato liste di cose da fare e soprattutto da comprare per la bambina, per riuscire a dare una mano al mio già stressatissimo consorte (il quale a breve verrà eletto nuovo Dalai Lama).
Ho impiegato (e impiegherò ancora in futuro) la maggior parte dei post scritti finora per lamentarmi di svariate magagne capitatemi in gravidanza, o di persone che hanno invaso il mio spazio vitale con la loro capacità sfrantecatrice: continuo ad incontrarne, ma non voglio dedicare loro altre attenzioni per ora - necessito urgentemente di serenità. Dopo i miei primi post ad hoc e un delirio felino, ho quindi deciso di tornare alle mie liste e scrivere anche qualcosa sul lato opposto ai Dissennatori: ovvero tutte quelle persone che si sono dimostrate un vero toccasana per questo periodo, impilate in una comodo ordine casuale. Oltre al fatto che lamentarsi sia karmicamente controproducente, spero di scrivere qualcosa che possa tornare utile a qualcuna... si tratta di una lista che io stessa avrei voluto trovare subito dopo che il test di gravidanza è risultato positivo, così avrei saputo subito a chi rivolgere le mie attenzioni: tanto più che, mi dispiace dirlo, si tratta di una lista piuttosto ridotta (leggi: rompiballe sono molti di più, purtroppo).

1# I Guru Zen che "Ci Sono Già Passati".
Ecco, da questo punto di vista posso dire di essere stata molto fortunata sin dall'inizio della mia esistenza in generale. Devo averlo anche già scritto da qualche parte, nella mia vita i principali Guru sono rappresentati dai miei fratelloni: uno è seriamente zen, nel senso che fa meditazione da anni e sarebbe in grado di calmare un elefante imbizzarrito, e sospetto che possieda un seminterrato segreto dove tiene la sua divisa da Jedi; l'altro è più "terreno" ed adorabilmente incazzoso quando serve, oltre che un abilissimo stratega (e condottiero) quando si tratta di gestire le paturnie di mio padre. L'angioletto e il diavoletto sulle mie spalle, il maestro Yoda e Han Solo (un giorno smetterò di citare Star Wars, prometto), Gandhi e Martin Luther King - smetto immediatamente coi paragoni prima di delirare del tutto. Servono solamente a spiegare che questi due sono stati da sempre il mio equilibrio sulle strade da seguire, e come tali si sono dimostrati anche da settembre: essendo entrambi già (fantastici) padri, inoltre, l'importanza della loro guida è raddoppiata. Uno - il primo a sapere del lieto evento - mi è venuto a prendere al lavoro durante uno stadio avanzato di Puro Terrore, mi ha portato a mangiare cose buonissime per distrarmi e pazientemente si è messo a spiegarmi con sicurezza che tre quarti delle mie paranoie erano assurde e/o inutili e/o nocive, facendomi tornare in pista su una nuvola speedy. L'altro l'ho chiamato quando, dopo tre settimane, non avevo ancora detto alcunché a mio padre perché il solo pensiero mi faceva riprecipitare nel Terrore: ci ha pensato tre secondi, dopodiché mi ha detto esattamente come fare e con quali parole (ho anche preso appunti), e il risultato è stato preciso come si aspettava. Terrore? Quale Terrore?
Augurerei ad ogni donna in generale di trovare due guide di questo genere, ed ancora di più ad una che aspetta un bambino: dicevo che, a mio parere, sono entrambi dei papà meravigliosi pur avendo vite incasinate come il resto dell'umanità - e ciò li rende delle dispense praticamente infinite di consigli utili, uno dal punto di vista pratico e uno da quello psicologico / mistico. Ed essendo entrambi uomini, sono quindi la prova del fatto che ci sia Vita su Marte (impeto femminista improvviso ed inspiegabile - colpa degli ormoni).

2# Fantastiche Mamme Moderne Rassicuranti.
Oh sì. Le metterei su un podio, anzi un piedistallo gigante che le comprenda tutte. Dirò la verità, troppe volte mi sono ritrovata a vedere come una donna agisse da  madre e chiedermi "Mioddio ma perché?!" - a volte era un perché ha scelto di fare figli, ma ultimamente è più spesso un perché se ci sei già passata devi dirmi questo. Aver trovato mamme che sono come io vorrei essere per molti versi, o che più semplicemente siano state in grado di dirmi ciò che volevo sentirmi dire o come volevo sentirmelo dire, è stata una manna dal cielo. Allora esistono! mi sono detta. Spero ce ne siano molte di più rispetto alle poche da me incontrate: persino su internet non faccio che leggere testimonianze di mamme ipocondriache e fissate (sul genere "Non correre che sudi!"), quando invece sarebbe importante trovare dei consigli che rassicurino un minimo - e visto che nemmeno nella Grande Ragnatela si riesce a trovare nulla del genere, anche qui spero che ogni neomamma possa incontrare delle donne del genere di persona. Inserisco subito nella mia personale categoria due persone in particolare: mia cognata (aka moglie del Fratello Zen Maestro Yoda Gandhi) e la mia amica Mad.
Mia cognata è stata la prima persona della mia famiglia a sapere che ero incinta. L'ho chiamata dal lavoro, terrorizzata e sull'orlo di una crisi di nervi, chiedendole se conoscesse un ginecologo - non avevo nemmeno il medico di base, non avrei saputo dove sbattere la testa e mi serviva nell'immediato una conferma al test di gravidanza. Due giorni dopo mi è venuta a prendere e mi ha portato in una clinica privata, passando le due ore precedenti a rassicurarmi e dicendomi ciò che aveva passato lei quando aspettava mio nipote. Attualmente, quest'ultimo ha quindici anni, è bello, forte e molto intelligente (un po' casinaro a scuola, ma non è un elemento determinante), e lei è una Supermilf che sembra sempre appena tornata da un giro di shopping a Parigi anche se in realtà era a fare la spesa - ha quel tipo di stile che si definisce effortless, cioè senza sforzo, quello che non ti fa avere alcun dubbio sul fatto che si sia svegliata così. Pensando quindi alla ragazza con un diavolo per capello che avevo visto cullare un bambino giallo (aveva mangiato un po' di placenta) e urlante quindici anni fa, e sentendo poi il resto delle seccature da lei incontrate prima e dopo, ho cominciato a pensare che ci fosse più di una speranza. Mettiamoci anche che uno dei primi pensieri che sovviene pensando di diventare genitori è "La mia vita sociale / il  mio divertimento saranno estinti per sempre": cazzate, enormi cazzate. Lei e mio fratello hanno una vita sociale e un'intraprendenza che penso di aver avuto solo a sedici anni, quando per andare in un locale da cento metri quadri facevo quaranta minuti di corriera e altrettanti di camminata a bordo tangenziale.
Stessa cosa si può dire di un'altra coppia di mia conoscenza, cioè quella che comprende la mia suddetta amica Mad e il suo ragazzo. Hanno stabilito un giorno alla settimana in cui escono senza il loro fantastico pargoletto (peraltro adorabile e già prenotato come futuro fidanzato della mia bimba), cosa che non avevo mai sentito da nessun altro genitore, nonostante sia un consiglio che ho sentito dare persino da Tata Lucia su La7 (sì, a tempo perso guardo SOS Tata). Inoltre, il bambino partecipa attivamente ad altre serate fuori con mamma e papà diventando sovente l'idolo della serata - sia chiaro, non sto parlando di una nottata in discoteca, ma ci sono persone che troverebbero folle anche solo il portarsi dietro i figli in una passeggiata serale. Sono due genitori giovani (hanno entrambi la mia età), e come tali non hanno rinunciato né alle loro personalità, né al divertimento: il loro approccio alla vita parentale è leggero e divertente, e per quanto ho potuto comprendere il loro piccolo è un bambino tanto indipendente quanto intelligente, oltre che visibilmente felice. Mad inoltre è indiana, e quando parla del suo essere mamma trasmette perfettamente quell'allure di calma e gioiosa consapevolezza tipica delle sue origini: magari ti sta raccontando di una cosa che l'ha messa in difficoltà, ma nell'esprimerla è come se ti dicesse "Sì, è successo, ma ora è passato e bisogna lasciarlo andare, poi andrà tutto bene". Ogni volta che mi parla, me la immagino seduta nella posizione del loto e circondata di fiori rosa e gialli, come vengono rappresentate le divinità indiane. Una serata a chiacchierare con lei per me equivale a svariate ore di meditazione attiva di Osho (l'unica che riesco a fare): fantastica.

3# Altri Portatori Inaspettati di Buone Notizie ed Informazioni Utili
Negli ultimi mesi ho imparato che anche se tantissime persone sono sempre pronte ad assalirti con nuove ed entusiasmanti ansie, non bisogna mai smettere di parlare con la gente e ascoltare ciò che ha da dirti. Perché se riuscirai a trovare anche una sola persona che sia in grado di dirti qualcosa di bello, quell'essere di luce ti farà dimenticare tutti i vampiri che hai dovuto sorbirti in precedenza: molte volte, peraltro, si tratta di una persona che mai ti saresti immaginata utile tra le altre.
Ad esempio delle neomamme con cui non avevi parlato per paura di assorbire le loro paranoie, e che invece ti dicono cose come "Tranquilla, sei giovane, tornerai facilmente alla tua normale corporatura com'è successo a me" (detto da una neomamma che ha avuto mille problemi più di me nel corso della gravidanza è ancora più rassicurante), oppure "Mio figlio ha sempre mangiato pappette tritate e stava benissimo, omogeneizzati stafava", o ancora "A Treviso puoi richiedere la Mamma Card, così hai due ore di parcheggio in centro pagate al giorno fino al primo anno della bambina" (ecco, quest'ultima sembra un'informazione arcinota, ma il comune si guarda bene dal pubblicizzarla al di fuori del corso preparto - e a quel punto hai già perso almeno sette mesi di vantaggio). Le buone notizie sono lì, ragazze, e possono risollevarvi una giornata o anche un intero mese. Vi accorgerete che la vostra memoria diventerà ancora più selettiva, e dopo mesi saranno le uniche cose che ricorderete - meno male.

4# Tracy Hogg.
Pace all'anima sua, questa donna è stata sicuramente una salvezza per molte neomamme inglesi. Ci sono più o meno sette milioni di libri per nascita riguardanti gravidanza e bambini, e io avevo deciso di non comprarne né leggerne per tenermi ben lontana dallo stereotipo di Perfetta Madre Calcolatrice. Ero certa di aver fatto la scelta giusta, specie quando una mia ex collega mi aveva prestato il best seller "Cosa aspettarsi quando si aspetta" durante il mio terzo mese - quando stavo lavorando all'inferno dove ero la base della catena alimentare e la mia faccia era cosparsa di capillari rotti dagli sforzi delle nausee: mai libro riuscì ad essere più deleterio. Per ogni mese di gravidanza scrivono non solo i dettagli scientifici di crescita del feto, ma anche ogni - possibile - fottuta - magagna in cui potreste incorrere, così specificatamente e con una tale enfasi da farvi credere di averla anche se non è assolutamente così: quando ho deciso di leggere il paragrafo sulle sigarette, ho chiuso il libro e l'ho restituito alla mia collega. Parlava del fatto che per ogni sigaretta l'utero si sarebbe riempito di fumo e il feto avrebbe soffocato - molto plausibile, specie pensando che normalmente una non fuma con la vagina e soprattutto che nella cavità uterina dove si trova il bambino non c'è aria.
Poi, a Natale, mi hanno regalato Il linguaggio segreto dei neonati, di Tracy Hogg appunto. Ho cominciato a leggerlo più che altro perché era un regalo della zia del mio ragazzo, e temevo domande in proposito da parte sua... invece si è rivelato un toccasana. Sarà anche che ho una particolare adorazione per lo spirito britannico, di cui questa Mary Poppins del duemila era fiera portatrice, ma leggendolo mi sono ritrovata a pensare "Cavolo, ma se davvero questo può funzionare allora esiste davvero una sorta di libretto di istruzioni per neonati". Promuove un particolare metodo di sua invenzione, che spero di riuscire ad applicare con mia figlia, e da ciò che scrive è un perfetto equilibrio tra la disciplina ferrea di una certa scuola di pensiero (tipo quelli che lasciano piangere il bambino sette ore perché deve imparare ad essere indipendente) e il casino totale del suo opposto (ad esempio chi allatta ogni volta che il bambino piange per non sentirsi in colpa): una rilassante via di mezzo, condita da innumerevoli esempi di altre mamme da lei conosciute alle prese con varie normali situazioni di puerperio (ho imparato questa parola al corso preparto e devo utilizzarla a sproposito). Dico normali perché non c'è enfasi su alcuna forma di terrorismo psicologico, nessuna catastrofe irrisolta, solo normali vicende sulla maternità: anzi, molte di queste io me l'ero immaginate molto peggio, e sentirle descritte come affrontabili è stata una piacevole novità.
E sempre per il fatto che vogliamo sentirci dire solo ciò che ci fa stare meglio (e in quanto portatrici di pancione ne abbiamo il sacrosanto diritto), ho particolarmente amato il test di personalità su Che tipo di genitore sei: divideva i due estremi tra Genitori Calcolatori Ansiogeni Imprenditoriali (ho rinominato personalmente la categoria per l'occasione) e Inguaribili Casinisti. Pensando (ragionevolmente) di far parte di questi ultimi, ho spesso a che fare con esponenti della prima categoria che mi spronano a diventare come loro: la casa dev'essere asettica, le tutine vanno sterilizzate, hai già comprato i coprispigoli di gomma?, le pappette devono essere prive di allergeni, gli animali mettili in quarantena, la tua giornata dovrà diventare un orologio svizzero, come farai a vivere senza il mobile-fasciatoio / il cuscino ergonomico per girarla su un fianco / l'omogeneizzatore. Uno dei miei incubi peggiori, insomma: attualmente in casa mia i peli di gatto regnano sovrani in combutta coi miei capelli, il ferro da stiro ha un anno di vita ma è seminuovo per lo scarsissimo utilizzo, in dispensa ci sono più cereali e biscotti che sugo, le superfici piane sono riempite per tre quarti da fogli scarabocchiati e pezzi di tessuto e non ho ancora compreso da dove provenga la colonia di formiche che puntualmente ritrovo in posti diversi a distanza di un'ora dall'aver pulito tutta la cucina. Bene, secondo Tracy io non faccio parte dell'estremo limite casinista (giuro di aver risposto onestamente alle domande), ma sto in un punto nel mezzo leggermente tendente a destra - pertanto, è come se la mia vita fosse già più o meno adatta ad allevare un neonato: quelli troppo organizzati, dice, vengono travolti da questo evento poiché è impossibile organizzare in modo manageriale il cosiddetto puerperio.
Questa è solo una delle informazioni fornite da Tracy che vi permetteranno di vincere qualche trilione di conversazioni irritanti: perché badate bene, niente come un best-seller cartaceo scritto da un esperto riesce a zittire l'ignoranza di chi parla senza cognizione di causa. Neanche il sito web dell'OMS.


5# Superdaddy-to-be.
In realtà non avevo pensato di mettere proprio lui in questa lista, diciamo che l'avevo un po' dato per scontato. Poi ho sentito storie assurde di futuri padri fuggiti al loro compito, senza parlare del fatto che ogni volta che ascolto le vicende sentimentali delle mie amiche single finisco per sentirmi ancora più miracolata.
Ovviamente sto parlando del mio ragazzo, che mi ha autorizzato a scrivere il suo nome, si chiama Diego.
Non è ovviamente perfetto al mille per mille (così come non lo sono io), e abbiamo combattuto strenuamente per ottenere la nostra stabilità - e sei anni non sono esattamente pochi per esserci riusciti. Però auguro a qualunque neomamma di poter avere un compagno come lui al suo fianco. Anche dovendo ricordargli di qualche attenzione ogni tanto - parliamo pur sempre di un uomo, seppur con spiccate tendenze alla John Dorian (che adoro). Ogni giorno mi ripeto che non avrei potuto trovare uomo migliore con cui fare dei figli: faccio parte di una generazione di spiantati, e trovare un ragazzo che a ventotto anni sia perfettamente in grado di Fare l'Uomo e conosca il recondito significato di Responsabilità è un rarissimo evento - senza contare gli istinti paterni che aveva già prima che rimanessi incinta. Da quando ha cominciato a stabilizzarsi anche la nostra convivenza, quando è a casa e parliamo o facciamo qualcosa insieme ho sempre l'impressione di vivere in un castello rosa costruito solo per noi, un regno dove si ride spesso e dove arriviamo persino a parlare un linguaggio tutto nostro (composto al 70% di citazioni di Scrubs, cartoni Disney e altri film stupidi che ricordiamo a memoria): è una delle sensazioni migliori del mondo, perché è con lui e solo con lui che mi sono mai sentita così a casa.
Inoltre, bé, devo dirlo per forza: i suoi geni familiari sono i migliori che potessi trovare per bilanciare la follia del mio dna, e lui è bellissimo. Intendo bellissimo sul serio, non figo, non carino, proprio quel bello da attore del cinema o da canzone pop martellante: un DILF, per così dire. Ed è mio, e lo dico come lo direbbe la ragazzina adolescente che ancora abita una parte di me, lo stereotipo Jenna Hamilton nei confronti di Matty McKibben nella prima serie (sì, a tempo perso guardo anche Awkward). E stiamo per avere una figlia femmina, che di solito prende dal papà quindi sarà sicuramente bellissima anche lei - spero di non averle passato i miei baffi, comunque.
Ringrazio il mio karma, o la forza cosmica, o qualunque altra fatalità che mi ha portato ad avere lui con me per quest'avventura. Con tutti i difetti, con i calzini di spugna e settantamila videogiochi sul telefonino; ma pronto a dire di essere un fiero papà, di fare quello che "Ci penso io!" e allo stesso tempo di rivelare il suo lato sensibile se preso dal verso giusto. Ode a tutti i giovani papà (o futuri tali) che riescono ad essere così: sono le migliori rocce su cui una pazza, panciuta ed isterica possa appoggiarsi nella tempesta.